Energia, potenza, passione, azione, ma anche meditazione, libertà, attenzione: sono questi i principali attributi del fuoco, un elemento che, oltre ad essere stato fondamentale per lo sviluppo della civiltà, ha spesso rivestito un’importanza simbolica per diverse tradizioni culturali.

Prima di occuparcene nello specifico, nei paragrafi che seguiranno, va sottolineato come il Fuoco sia l’agente di relazione naturale tra il microcosmo ed il macrocosmo. Uno dei quattro elementi di cui è formata la realtà – insieme ad Aria, Acqua e Terra – di esso in alchimia ne viene sottolineata la qualità vivificante, nel senso che il fuoco interviene in una reazione, comportando una modifica della materia. Elemento dinamico e massimo agente purificatore, esso eleva ogni cosa ad un grado maggiore di perfezione, e per tal motivo è caratterizzato da purezza ed eccellenza.

Geometricamente il Fuoco è rappresentato da un triangolo equilatero con il vertice rivolto verso l’alto, indice di un moto ascendente, di crescita o espansione, e di un’azione centrifuga ed invasiva: ciò perché detto elemento racchiude al suo interno il principio maschile, che condurrebbe ad una distruzione se non fosse mitigato dagli altri elementi. Ed infatti l’Acqua, elemento femminile e passivo, tramite un’azione centripeta, interviene per rinsaldare ciò che il Fuoco ha dilatato.

Al contempo va tuttavia messo in evidenza l’aspetto benefico dell’azione distruttrice del Fuoco, qualora quest’ultima sia connessa alla sua funzione purificatrice: nei riti di cremazione, infatti, il fuoco brucia distruggendo il corpo, la parte materiale, consentendo all’anima di innalzarsi libera e purificata.

Il fuoco nella tradizione giapponese

Tipica religione giapponese, lo shintoismo (da shintō, “la via degli dei”, in opposizione a butsudü, “la via del Buddha”),  si basa sulla credenza che tutti i fenomeni naturali siano espressione di forze divine, dette Kami, “immagine” della scintilla divina nascosta in ogni cosa, essere o persona. All’interno di questa tradizione, il cui elemento più caratteristico è l’intimo incontro con la natura, la parola Tomoe vuol dire “svolta” o “cerchio”, ed è rappresentata da una ruota di fuoco e tre fiamme (cielo, Terra ed umanità).

Il fuoco nella cultura cinese

Nato da principio come oracolo, basandosi sul principio della corrispondenza esistente tra micro e macrocosmo, l’I Ching, o Libro dei Mutamenti, è al contempo un libro di saggezza e divinazione, “essenza” del pensiero cinese, consapevolezza del perenne cambiamento che avviene in base a leggi eterne.

La sua origine si deve ad otto simboli denominati trigrammi perché costituiti da tre linee continue, che  rappresentano la polarità positiva, o linee spezzate, che rappresentano invece la polarità negativa, e poi fatte interagire le une con le altre. A sua volta, ogni trigramma “possiede” determinate energie: nella fattispecie, il simbolo cinese per il fuoco è associato all’elemento fuoco.

Gli otto trigrammi sono sacri ed il loro significato e la loro simbologia sono stati generati, in base alla tradizione, dalla schiena di un Animale Celeste o Bestia Sacra. Il trigramma indica altresì la direzione Sud, che risulta utile nelle pratiche Feng Shui.

Il fuoco nelle rune

La runa (dal nordico antico rūnar, “scrittura segreta”) rappresenta ciascuno dei caratteri e segni grafici, alfabetici e insieme simbolici, del mondo germanico antico (in genere 24, successivamente ridottisi a 16);  la loro divulgazione, documentata inizialmente da testi religiosi, di carattere culturale e magico, raggiunge il massimo apice nei paesi scandinavi tra la fine dell’antichità e l’inizio del Medioevo (400-1100).

Varie sono le teorie relative all’origine delle rune, essendo essa ricercata di volta in volta nell’alfabeto fenicio,  o in quello greco, o ancora in quello etrusco, o nel popolo germanico. E si discute, tra gli studiosi, sul loro iniziale utilizzo, se prima come alfabeto o come simboli magici: si suppone in ogni caso, al riguardo, che esse fossero utilizzate come alfabeto per usi privati, pubblici e commerciali, ed anche come simboli magici, come codice cifrato e come strumento di divinazione. Incise su sottili tavolette di legno o su sassi, le rune erano probabilmente adoperate dal capo tribù, dal capo famiglia o dai sacerdoti per interrogare gli dei sulle questioni attinenti ai molteplici aspetti della vita della comunità.

L’alfabeto runico, chiamato “Futhark”, dalla sequenza dei primi sei segni che lo compongono (Fehu, Uruz, Thurisaz, Ansuz, Raido, Kano), era l’alfabeto adoperato dalle antiche popolazioni germaniche, ed era da principio costituito da ventiquattro simboli. La runa Kenaz  rappresenta la runa del fuoco, dalla simbologia al contempo positiva e negativa: positiva perché richiamante il concetto della luce, dell’illuminazione, e negativa, essendo il fuoco “portatore” anche di una potenza distruttiva.

Il fuoco nella tradizione celtica

Ben consapevole dell’elevato valore simbolico del fuoco, il popolo celtico ha scolpito o dipinto sui volti delle statue – rappresentanti divinità, clan o donne celtiche – la “tripla fiamma” (o anche raggi). Ciò come richiamo ai concetti di illuminazione, ispirazione ed unificazione totale delle polarità (Arwen).

Il fuoco nel popolo Maya

All’interno della tradizione Maya la fiamma, colui che governa il fuoco stesso, si chiama K’ak; indica anche l’incenso che viene bruciato, “atto” tipico di tutte le culture che prevedono una sacralità dei riti, così come il servitore del fuoco, e ciò per l’essere il fuoco un unificatore, rappresentando, esso,  la consapevolezza cosmica.

Il fuoco nella cultura tibetana

In Tibet si è soliti praticare la meditazione delle sei sillabe poiché si ritiene che l’energia racchiusa in ciascuna sillaba corrisponda ad una specifica forza cosmica. Le sillabe, “tsa ra” significano “la spada di fuoco”, la cui simbologia è da ricercare nella forza del fuoco: alla luce di ciò è necessario comprendere i poteri distruttivi del fuoco ed adoperarlo quale fiamma cosmica che distrugga i blocchi energetici, diffonda l’amore e compia quelle che sono le scelte dettate dalla consapevolezza e dalla saggezza.

Il fuoco nei Nativi Americani

Secondo la tradizione dei Nativi Americani, l’intero Universo è il Fuoco in processo di trasformazione, dal momento che ogni cosa nell’Universo stesso era ritenuta Fuoco condensato, luce allo stato solido.

Il corpo celeste associato a questo elemento era il Sole, emblema di perenne cambiamento e rigenerazione, di illuminazione e luce interiore. Sia il Sole che il Fuoco sono rappresentati dai sette raggi dello sviluppo spirituale: ciascun raggio simboleggia una scintilla di luce che “scalda” l’animo dell’uomo.