Il loro uso è antichissimo, ed infatti tutte le civiltà hanno reso pietre, monili, amuleti e talismani veri e propri simboli portafortuna, con il compito di attirare eventi favorevoli e di allontanare, al contrario, la cattiva sorte. Una tradizione, questa, che si è perpetrata nel tempo, giungendo ai giorni nostri, senza perdere il suo fascino, il suo carisma.

Chi di noi, infatti, non ha portato – o porta – con sé un oggetto portafortuna, o compiuto un gesto scaramantico, per attirare la buona fortuna, o per ricevere un aiuto nella vita quotidiana? Un piccolo oggettoo gesto – che diviene “depositario” di energia magica, fonte di potere e positività, “nutrimento” per acquisire maggiore fiducia in sé stessi e nelle proprie potenzialità. Un “rito”, questo, espressione del bisogno dell’uomo di credere in qualcosa, di affidarsi a forze a lui superiori, un bisogno che affonda le sue radici nei secoli passati.

Mettendo un momento da parte, all’interno di questa trattazione, pietre e simboli portafortuna nello specifico – di cui ci siamo precedentemente occupati – concentreremo la nostra attenzione sugli amuleti e sui talismani, entrati entrambi a pieno diritto nell’immaginario collettivo come “attrattori di benessere”.

Amuleti e talismani: differenze

Probabilmente la loro origine è da ricercarsi nel momento in cui un essere umano si è chinato per la prima volta a raccogliere una pietra che aveva catturato la sua attenzione, ritenendola un dono degli dei. Sin da tempo immemorabile, infatti, come poc’anzi anticipato, gli uomini erano soliti indossare oggetti che ritenevano “intrisi” di particolari poteri magici, oggetti che avevano, a seconda dei casi, lo scopo di proteggere e difendere, o di attirare determinati eventi positivi, come l’amore o la forza.

Ecco quindi divenire amuleti e talismani parte integrante dell’essere umano, del suo bisogno di ricercare una qualche forma di “spiritualità”. Amuleti e talismani, tuttavia, anche se spesso adoperati indifferentemente per indicare simboli portafortuna, non sono la stessa cosa.

L’amuleto – di radice probabilmente araba, ove hamalet (appendice) indica una striscia di tessuto o di pergamena su cui sono riportati aforismi – in base alla definizione fornita da Plinio il Giovane, è un oggetto raccolto in natura (una pietra o un pezzetto di legno ad esempio) oppure realizzato a mano, con lo scopo di proteggere il proprietario da pericoli, dolori e rischi provocati dagli spiriti malvagi. Ed anche da malattie, maledizioni e qualsivoglia influsso malevolo. È, in altri termini, un portafortuna il cui potere deriva dall’oggetto stesso. E, in base alla tradizione, perché abbia efficacia, non può essere estorto con l’inganno o rubato, ma deve essere reperito causalmente oppure donato da una persona amica.

Il talismano – proveniente dalla Turchia, ove le parole talis e talismon possono essere tradotte come “immagine miracolosa” – è invece un oggetto artificiale, lavorato per un determinato e ben preciso scopo, in base alle corrispondenze astrologiche.

Chiamato anche sigillo o pentacolo, consiste in un disegno inciso su cartone, lamine di rame, argento, legno o terracotta. I disegni, di vario tipo, possono rappresentare ad esempio una spirale – simbolo di crescita, sviluppo ed evoluzione della vita – oppure  cerchi concentrici – espressione di armonia, completezza e perfezione – o ancora ellissi concentriche, ove l’ellisse è emblema di fertilità ed inizio della vita.

Nel talismano la forza è personalizzata tramite un rituale attraverso il quale l’oggetto è purificato e consacrato. Esso è generalmente indossato, per attrarre le forze benevole, la cosiddetta “buona sorte”, oppure per estendere il campo del bene già esistente: benessere, salute e successo professionale.  In tempi passati veniva anche fissato alle abitazioni  ed agli oggetti di uso comune per stabilire rapporti favorevoli con dei, demoni e spiriti.

Amuleti e talismani: i più conosciuti

Dopo aver illustrato le origini di amuleti e talismani, e le loro differenze, consideriamone alcuni, tra quelli facenti parte del classico immaginario collettivo.

Probabilmente il più comune tra i portafortuna, il ferro di cavallo deve la sua popolarità alla forma a mezzaluna, simbolo di Iside, ed al metallo con cui è prodotto, il ferro appunto, il più efficace contro il malocchio. Nell’antica Roma il ferro di cavallo era adoperato come amuleto contro la peste, e nel Medioevo addirittura quale metodo di guarigione.

Al giorno d’oggi il ferro di cavallo è utilizzato in tutto il mondo per proteggersi dal malocchio, e toccarlo garantisce fortuna e ricchezza: non deve essere però nuovo, ma appartenuto al quadrupede e da quest’ultimo perso. Un’avvertenza: se appeso alla porta o alle pareti di casa, le sue estremità devono sempre essere rivolte verso l’alto.

Da secoli simbolo di fortuna e fertilità, il corno (o cornetto) protegge dal malocchio, dall’invidia e dai tiri mancini. Molto diffuso nell’Italia meridionale, in particolare a Napoli, nota per i suoi cornetti rossi: in base alla tradizione popolare, fare le corna adoperando il dito indice e quello mignolo, allontana il malocchio. Il corno (o cornetto) classico è rosso e dovrebbe essere fatto a mano, non deve essere acquistato – perché attirerebbe influssi negativi – ma al contrario trovato o ricevuto in dono: solo in queste circostanze difende dalle invidie e dai brutti tiri di cui si può essere destinatari.

Altri potenti portafortuna sono il lucchetto, emblema di lunga vita, buona salute e fertilità, la pelle di serpente, che, sotto forma di braccialetto, allontana le gelosie e le invidie, ed ancora, la ruota. Una ruota di carretto quale suppellettile casalinga è di aiuto a far “girare” la sorte qualora occorresse: se le cose vanno bene, essa non va girata, se invece vanno male, farla girare “produce” un cambiamento.

E non può essere assolutamente dimenticato il portafortuna per eccellenza, il quadrifoglio, perché trovarne uno vuol dire che la buona sorte è dalla propria parte. Dalla forma che rappresenta una croce, ogni sua fogliolina ha un significato diverso: reputazione, ricchezza, salute ed amore sincero. Caratteristica non trascurabile, poi, il fatto che il quadrifoglio nasca tra i trifogli.

Esistono poi amuleti e talismani specifici per favorire l’amore ed altri per attirare ogni forma di ricchezza e prosperità.

Nella prima categoria rientrano innanzitutto l’anello nuziale, che se portato su una catena, ha lo scopo di attirare a sé il partner desiderato, e le conchiglie, che, unite a formare una collana, rappresentano uno dei più antichi amuleti per attirare l’amore.

Ed ancora, la farfalla, che se scolpita nella pietra, specie la giada, attrae amicizia ed amore, ed il cuore con il nodo celtico, simbolo del viaggio attraverso la vita, ma anche del vincolo d’amore stesso.

All’interno degli amuleti e dei talismani adoperati per favorire la prosperità, segnaliamo in primo luogo la cavalletta – amuleto originario dell’Africa – che intagliato nella giada o nell’avventurina, si raccomanda per attrarre a sé fortune e beni. E poi la coccinella, che sotto forma di gioiello, richiama ricchezza su chi la indossa, ed il corno dell’abbondanza, uno dei simboli maggiormente adoperati per favorire denaro ed abbondanza.

Citiamo anche il ragno, particolarmente quello scolpito nell’argento oppure inciso nell’onice, particolarmente propizio, ed il talismano della ricchezza, che attorno ad un segno geometrico, simbolo di fortuna, vede il cerchio, emblema della terra, ed il rombo, immagine di fermezza. Il termine “aurum”, “oro”, domina poi il talismano: un vero e proprio “concentrato”, dunque,  di crescita e moltiplicazione della ricchezza, ma anche un aiuto per migliorare la situazione economica già esistente.

Riti scaramantici per liberarsi da negatività e malocchio

Oltre agli amuleti ed ai talismani, esistono, secondo la tradizione, specifici riti per liberarsi da negatività e malocchio. Ne vediamo insieme qualcuno.

Efficace agente contro la sfortuna, il sale fino va sistemato in una piccola dose all’interno di una pellicola argentata da arrotolare. L’azione è doppia: da un lato tiene lontano la sfortuna e il malocchio, e dall’altro attira la buona sorte.

Il sale, dunque, blocca ogni negatività, ed andrebbe gettato dietro la spalla sinistra, perché è proprio lì, che secondo le credenze popolari, albergherebbero gli spiriti malvagi. Se si ritiene di avere diverse presenze negative nella propria abitazione, il sale può anche essere sistemato negli angoli della stessa, oppure portato in chicchi nelle proprie tasche o nella propria auto. Ed ancora, può essere inserito, sempre in un’apposita pellicola, tra il materasso e la rete del letto, per favorire un riposo tranquillo, privo di incubi.

Anche toccare il legno è un valido rituale scaramantico: gli alberi, difatti, erano dagli antichi considerati creature semidivine, a cui era associato uno specifico angelo custode, e toccare un albero voleva dire attirarsi i favori dello spirito, chiedendogli protezione e benefici.

Ed ancora, avere in casa un piccolo fascio di spighe appeso alle pareti, è indice di buona fortuna, così come gli incensi, che creano una particolare atmosfera. Riguardo a questi ultimi, in particolare, qualora si ritenga di essere attorniati da eccessive negatività, entrate anche in casa (attraverso persone o oggetti), è utile acquistare incenso in grani, da utilizzare per purificare ogni ambiente della propria abitazione. Bisogna poi battere le mani per eliminare le energie negative.