I templi buddisti sparsi sul territorio, nascosti tra le chiome degli alberi nei boschi, e circondati da laghetti dalle acque verdi. Le diffuse pratiche tradizionali, come la cerimonia del tè e l’ikebana, ossia l’arte di sistemare i fiori recisi in base a particolari regole, traenti ispirazione dal senso di armonia che pervade l’Universo. E poi la pittura, in stretta connessione con la natura ed il paesaggio in genere, ed i giardini, vere e proprie miniature che rappresentano il mondo. Senza dimenticare il kimono, il tradizionale abito indossato sia dalle donne che dagli uomini. Il Giappone vanta tradizioni antiche di millenni che non possono non coinvolgere ed affascinare, “sollecitando” la conoscenza della storia di questo Stato dell’Asia orientale, le sue usanze ed i suoi costumi.

Ma la cultura giapponese, oltre che di tradizioni, è fatta anche di simboli, che legati alle pratiche ed alle religioni, sono entrati a pieno diritto nella vita di tutti i giorni, “interessando” anche l’abbigliamento ed il mondo di predisporre le cose. Consideriamo i principali di questi simboli, singolarmente, nei paragrafi che seguono.

Carpa

Simbolo di affetto e di amicizia, ma soprattutto di tenacia e perseveranza, la carpa (Koi nella lingua originale) è uno dei più significativi simboli giapponesi.

Ritenuta uno dei pesci più energici e forti, in Giappone si trova solitamente in acque calme, ma viene rappresentata sempre in movimento, contornata da spruzzi, il che richiama le virtù di un guerriero determinato e capace. La carpa è anche in grado di nuotare controcorrente, simbolo, questo, sia di indipendenza ed anticonformismo, che di superamento delle difficoltà della vita.

Emblema di coraggio, se catturata, essa affronta senza alcuna paura la lama del coltello, fiera come un samurai, ed una volta sul tagliere, rimane immobile, senza tentare di scappare.

La carpa è anche simbolo di buon augurio e buona fortuna, ed in merito, interessante è la leggenda che la vede protagonista. Si narra che una coraggiosa carpa risalì la cascata sulla Porta del Drago, lungo il Fiume Giallo, riuscendo a far fronte ad ostacoli e a spiriti malvagi. Gli dei, impressionati da tanta audacia, trasformarono la carpa in dragone, donandole l’immortalità.

Questa leggenda vuole trasmettere un messaggio di positività, dimostrando che chiunque, armato di buona volontà e di spirito di sacrificio, può raggiungere importanti risultati compiendo imprese degne di memoria.

Crisantemo

Da principio importato dalla Cina, ed originariamente utilizzato per curare l’ubriachezza, le inabilità del sistema nervoso, e le malattie debilitanti in generale, il crisantemo è attualmente riconosciuto in Giappone per le sue proprietà mediche.

Fonte di ispirazione per molte poesie, questo fiore autunnale è associato alla forza ed alla perseveranza: sbocciando infatti nei periodi freddi, è simbolo della resistenza, della sopportazione. È anche collegato al ringiovanimento ed alla longevità, infatti del tessuto bagnato nella sua linfa era strofinato sulla pelle in occasione del “Giorno del Crisantemo” (il 9° giorno del 9° mese dell’anno) nella speranza di conservare la giovinezza della persona.

Le qualità attribuite al crisantemo hanno fatto sì che una particolare specie di questo fiore, con raggio a 16 petali, sia stata adottata quale simbolo della Famiglia imperiale, e dunque quale simbolo nazionale.

Ad eccezione di questo, esclusivo appunto della Famiglia Imperiale, il crisantemo si trova presente in più di 150 stemmi di famiglia.

In base ai colori, questo fiore assume significati diversi: bianco per il dolore, rosso per amore ed affetto. Un crisantemo bianco non è mai oggetto di dono, in particolare ad una persona malata.

Farfalle

Tra i simboli giapponesi, le farfalle sono considerate anime dei vivi e dei morti, rappresentando la gioia e la longevità. Sono anche un simbolo popolare delle giovani donne, della loro nascente bellezza, in considerazione della trasformazione che caratterizza questi insetti.

Due farfalle che danzano nell’aria, l’una accanto all’altra, sono emblema di felicità coniugale, mentre due farfalle bianche che si allontanano insieme potrebbero anche raffigurare le anime di due amanti suicidi.

Secondo la tradizione, infine, seguire una farfalla porta con sé la soluzione di un problema o aiuta a svelare un mistero.

Fiori di ciliegio

La brevità della fioritura dei ciliegi e la delicatezza dei fiori  hanno fatto del fiore di ciliegio il simbolo della brevità della vita. I fiori ricordano le nuvole ed i fiori caduti a terra la neve, immagini, queste, altamente suggestive, che hanno sempre affascinato i Giapponesi nel corso della storia.

Adoperati in campo militare per motivare i combattenti, i fiori di ciliegio sono simboli nazionali, e la loro fioritura è molto seguita in tutto il Giappone, che organizza feste proprio in occasione dell’evento.

Glicine

Tra i simboli giapponesi incarna l’immortalità e la longevità, in considerazione dell’esistenza in Giappone di una pianta di glicine di 1200 anni.

Fiorendo all’inizio dell’estate, i fiori di glicine sono stati raffigurati sui kimono per diverse centinaia di anni; sono anche adoperati su molti stemmi denominati Kamon.

Gru

Simbolo di longevità e buona fortuna, la gru è l’immagine più associata al nuovo anno ed alle nozze, infatti  si trova spesso sui soprabiti matrimoniali, o sui kimono, nonché attaccata alla cintura degli stessi quale segno di buon auspicio.

Nella diffusione di questo animale quale simbolo giapponese molto ha inciso l’arte dell’origani: è usanza giapponese fare 1000 gru di carta per ottenere la realizzazione di un desiderio particolarmente importante, tanto è vero che enormi e variopinte collane con le gru si possono sovente ammirare fuori dai templi.

Le 1000 gru di carta sono associate al bombardamento atomico di Hiroshima e ad una bambina la cui storia ha straziato i cuori di tutto il mondo. Sadako Sasaki – questo il nome della bambina – aveva 2 anni ai tempi del bombardamento; malata gravemente, cominciò a piegare gru di carta, cercando di raggiungere il numero di 1000 in base alla leggenda che “richiede” il conseguimento di tale numero per vedere il proprio desiderio esaudito. Purtroppo morì prima di arrivare alla fine, ma tante persone si adoperarono per aiutarla, inviandole tantissimi origami di gru come augurio di guarigione.

La gru assurse quindi a simbolo di pace, collegata a quella bambina che pur non essendo riuscita a guarire dalla malattia, riuscì però a cambiare i cuori e gli animi di molti.

Libellula

Il suo clima ed i suoi corsi d’acqua fanno del Giappone terreno ideale per le libellule, tanto che nei tempi passati esso prendeva anche il nome di “isola delle libellule”. Tra i simboli giapponesi, questi insetti, oltre a rappresentare la stagione estiva ed il primo autunno, sono associati al successo nelle arti marziali: i samurai, difatti, adoperavano sovente l’immagine della libellula come decorazione per elmi ed armature.

Le libellule, infine, sono anche emblema del successo in genere, in ogni campo, e della forza, del coraggio, e della felicità.

Nandina

Si ritiene faccia scomparire la cattiva sorte, e ciò perché il suo nome è associato alle parole “difficoltà” e “cambiamento”. La Nandina è un arbusto che può raggiungere anche i 3 metri di altezza e produce delle bacche che i Giapponesi collegano alla stagione invernale.

È simbolo di lunga vita nelle composizioni floreali in occasione del nuovo anno; le sue foglie, invece, sono note per le proprietà medicinali.

Peonia

Simbolo di buona fortuna, alto onore, e primavera, tra i Giapponesi la peonia è ritenuta “re dei fiori” ed utilizzata in popolari ricami di stoffe. L’arbusto, invece, è presente di rado.

Pino

Presente in tutto il Giappone, l’albero di pino è simbolo longevità, buona fortuna e lealtà. Sia l’arte giapponese che quella cinese, inoltre, lo associano alla virtù, all’inverno, al nuovo anno, ed alla immortalità.

Ragno

Tra i simboli giapponesi, il ragno rappresenta l’operosità e la solerzia, in virtù della sua abilità nel tessere ragnatele e del suo continuo lavoro.

Racconti popolari vedono nell’apparizione di questo aracnide l’annuncio della visita di un caro amico. E diverse leggende lo vedono protagonista: come quella relativa allo Tsuchigumo (ragno della terra), che narra della sorprendente capacità di questa creatura dalle fattezze di enorme ragno, di acquisire sembianze umane e quindi di trarre in inganno le persone.

Come in Occidente, infine, anche in Giappone al ragno si attribuisce un “lato oscuro”, ma solo in determinati momenti della giornata: al mattino, infatti, si ritiene simbolo di buon auspicio.

Rana

L’economia giapponese, basata sulle risaie, favorisce la riproduzione delle rane, divenute dunque emblema di buona fortuna. La rana è anche un soggetto molto adoperato nella poesia e nell’arte. Statuette di questo anfibio sono spesso vendute nei templi in quanto la parola “rana” nella lingua giapponese significa “tornare”: un augurio dunque per tutti coloro che la ricevono, perché facciano ritorno a casa sani e salvi.

Rondine

Le rondini migrano in Giappone ogni primavera, stagione di cui sono anche emblema. Tra i simboli giapponesi esse rappresentano inoltre buona fortuna, fedeltà nel matrimonio e fertilità.

Tartaruga

Immagine di longevità, la tartaruga è legata ad interpretazioni religiose: si crede infatti che questo animale aiuti a sostenere il mondo, sorvegli il quadrante settentrionale dell’universo insieme al serpente, e porti delle sacre iscrizioni sul suo guscio.

La tradizione giapponese vuole che la tartaruga sviluppi una coda bianca fluttuante e produca speciali vapori evocanti sacri gioielli.