La ceiba è uno dei simboli più cari alla cultura Maya. Per una civiltà notoriamente legata agli elementi naturali, gli alberi erano una componente fondamentale dell’equilibrio cosmico. Venerati e rispettati, gli alberi sulla terra erano immagine e riflesso delle loro controparti divine. Tra tutti la ceiba ricopriva un ruolo privilegiato. Era l’albero sacro per eccellenza. Per risalire al perché della sua importanza e scoprire la potenza dei suoi simboli e significati, occorre indagare a fondo nell’immensa cultura di questa civiltà. Tra miti, credenze e tradizioni, la ceiba ha conservato tutta l’antica magia e sacralità ed è ancora oggi un emblema importante per i discendenti dei Maya, orgogliosi delle loro origini e della loro storia.

La visione preispanica del mondo

Per i Maya, le antiche popolazioni che vivevano nel’attuale territorio del Messico prima della conquista spagnola, la superficie terrestre era divisa in quattro parti. Questo piano era sorretto alle estremità dalle colonne del cielo. Raffigurate in forma di albero, erano orientate verso i quattro punti cardinali. Funzionavano, inoltre, come ponti di comunicazione tra gli umani da un lato e gli dei e antenati del mondo sopranaturale dall’altro. Una leggenda del Popul Vuh, il libro sacro dei Maya, racconta che furono gli dei creatori a seminare ogni ceiba, più una Grande Madre Ceiba al centro dell’universo. Questo albero mitologico era intriso di significati in ogni sua parte. I rami che arrivavano fino al cielo erano il punto di contatto con la divinità. Il tronco rappresentava la vita sulla Terra e le radici erano un’allegoria dell’oltretomba.

Basandoci nel Chilam Balam, un altro testo importante della cultura Maya, troviamo però una versione distinta. Sarebbero state le radici della ceiba a sorreggere il pianeta per non farlo cadere. La ceiba era l’asse del mondo. Il verde delle sue foglie era simbolo di eternità e dalla sua preziosa linfa scaturiva il lignaggio degli antenati.

Un’altra leggenda racconta del dio Zamná, chiamata anche Itzamná. Per distribuire i mestieri tra gli uomini li convocò dinanzi a una ceiba. Quelli che rimasero a guardare l’albero sarebbero diventati sacerdoti. Chi tagliò i rami sarebbe stato un guerriero. Chi recise i fiori avrebbe avuto un futuro da artista.

La ceiba nell’attualità

A motivo della forte presenza della ceiba nella tradizione dei Maya, nel 1955 venne dichiarata Albero Nazionale. Tuttora in molti villaggi e piccoli paesini delle terre degli antichi Maya troviamo una grande ceiba al centro delle piazze. Un altro omaggio viene offerto grazie alla musica. Nella prima metà del ventesimo secolo venne infatti scritto un Inno all’albero. I suoi versi celebrano la divinità degli alberi e le note incantate che risuonano da ogni loro foglia. Sebbene le strofe siano dedicate all’immagine dell’albero in generale, un appassionato di cultura Maya non faticherà a scorgerci una prova del profondo simbolismo che tra gli elementi del mondo vegetale trova la sua massima espressione proprio nella ceiba.

L’influsso simbolico della ceiba

Sotto le fronde della ceiba i Maya praticavano i loro rituali. Quale migliore location dell’albero sacro per delle cerimonie traboccanti della loro religiosità? Ancora oggi sono ben presenti i forti richiami simbolici della ceiba nella cultura messicana. Considerata alla stregua di una protettrice, offre riparo e refrigerio all’ombra dei suoi ampi rami. Questo albero forte, imponente e centenario, è la migliore incarnazione in chiave naturalistica dell’idea di divinità e sacralità ricercata dalle antiche civiltà precolombiane. Alla ceiba venivano offerti doni, come miele e fiori. Le erano addirittura dedicati sacrifici di animali, compiuti in precisi riti con l’accompagnamento tradizionale delle parole dei sacerdoti. Per tutta la storia racchiusa in questo albero, tuttora i discendenti dei Maya le portano un profondo rispetto e l’associano ai valori di saggezza e resistenza.