Ixchel, dea Maya della Luna, dell’acqua, della medicina, della guerra e della terra, è una figura estremamente complessa che ha cambiato molte forme durante l’arco dei secoli. I Maya, infatti, (come quasi tutte le culture politeiste) erano soliti modificare i propri dei in base ai costumi del tempo, rendendoli adatti alle loro credenze che cambiavano rapidamente.

A noi, oggi, sono pervenute informazioni confuse e a volte contraddittorie sulla dea Ixchel. Ciò che sappiamo, però, è desumibile da alcuni simboli strettamente collegati alla dea. Cerchiamo di scoprirne qualcosa di più.

Ixchel, la dea dell’acqua e della pioggia

Il primo simbolo che la caratterizza è l’acqua. Presso i Maya era considerata la dea della pioggia e veniva rappresentata sotto forma di una giara piena di acqua piovana. Il suo compito era sia quello di dare inizio alla stagione delle pioggie, sia quello di distruggere il mondo con una sorta di diluvio universale.

La sua figura è duplice: da una parte più migliorare il raccolto evitando la siccità, dall’altra distruggere tutto con acque troppo abbondanti. Per questo è considerata una sia dea guaritrice, dato che l’acqua e simbolo di purificazione, sia la dea della guerra e della distuzione.

L’acqua, inoltre, è il simbolo della vita. Dato che i bambini all’interno del ventre materno sono totalmente immersi nell’acqua questo elemento è collegato alla nascita. La giara che si svuota, simbolo della dea, può rappresentare anche il momento del parto. Per questa ragione Ixchel è considerata la dea ostetrica, protettrice del parto, delle madri e dei bambini appena nati.

La dea della Luna

La giara che rovescia le sue acque, oltre a rappresentare il parto, può essere anche simbolo di luna calante. Questo perchè, presso i Maya, la dea della luna (che non è propriamente Ixchel) veniva rappresentata come una giovane donna fertile, cioè una giara piena. Ixchel, invece, essendo raffiguarta come giara che si svuota, può rappresentare la vecchiaia e la perdita della fertilità. La luna calante simboleggia la stessa cosa, da qui questo collegamento tra la Luna e Ixchel.

Un altro fatto che la collega alla luna è la sua rappresentazione in alcuni ritrovamenti sotto forma di coniglio. Questo piccolo animale, presso i Maya, era considerato un elemento lunare.

La luna calante oltre che la perdita della fertilità simboleggia anche lo scorrere del tempo, la morte e il mistero. Tutti elementi femminili che possono essere ricondotti alla dea.

I serpenti

Ixchel è spesso raffigurata con numerosi serpenti, simbolo di guerra e distruzione. Oltre a questo, presso i Maya, il serpente significava anche trasformazione (in senso positivo). Il più grande dio Maya, nonchè marito di Ixchel, era un dragone-sepente dalle innumerevoli capacità e dagli immesi poterei. Il suo simbolo principale è il Sole, in contrapposizione con la Luna (sua moglie), e grazie a lui nel mondo vi era la vita e la natura.

La dea, quando si trova in assetto da guerra, indossa un copricapo di serpenti ed è raffigurata con la bocca spalancata. Questo può essere interpretato in due modi: o come segno di cannibalismo e di completa distuzione del nemico, o come l’idea che bisogna spingersi al di là dei propri limiti per prosperare. La docca aperta, infatti, ricorda quella del serpente che ingurgita la preda. Questo evento per i Maya era miracoloso e aveva dell’incredibile. Dopo aver digerito, il serpente trovava nuova forma ed era rinnovato. L’uomo, quindi, avrebbe dovuto fare altrettanto spingendosi oltre i propri limiti.

Altri elementi

La dea Ixchel è una figura davvero molto complessa e duplice. In lei risiedono il male e il bene secondo le necessità. Molti altri elementi sono a lei collegati ma spesso non si è a conoscienza del perchè.

Ixchel viene chiamata anche la dea arcobaleno, ma nessuno è certo del motivo. E’ probabile che il collegamento sia nato per il fatto che ella è la dea della pioggia. L’arcobaleno, quindi, ha una connotazione estremamente positiva e i Maya lo consideravano un segno divino di benevolenza. Per questa cultura l’acqua era fondamentale e l’arcobaleno era un messaggio della dea rivolto a gli uomini che necessitavano di lei.

Per tornare al negativo Ixchel è collegata anche alla croce di ossa. Questo simbolo (due croci messe a forma di “x” come quelle che noi identifichiamo oggi come segnale di pericolo) veniva utilizzato per rappresentare le polarità opposte: bene e male, vita e morte. La dea, in questo senso, poteva aver la capacità di giudizio tra ciò che reputava giusto e ciò che reputava sbagliato, decidendo nelle battaglie umane chi avrebbe vinto. Questo non fa altro che confermare l’idea che Ixchel, oltre che essere estremamente importante e potente, potesse davvero incarnare in sè sia il bene che il male assoluto.

Questi sono i principali simboli che accompagnano la dea nelle rappresentazioni che sono state ritrovate in numerose rovine. Forse, un giorno, ne sapremo di più e riusciremo a fare luce sui tanti misteri che la avvolgono.